nuotoesclerosimultipla_swimming & multiple sclerosis
A seguito di brevi nuotate regredisco dai sintomi della Sclerosi Multipla. Nel blog descrivo queste esperienze e raccolgo le testimonianze di altri malati per sollecitare la ricerca medica in tal senso. As a result of short swimming sessions I regress from the symptoms of Multiple Sclerosis. In my blog you can read about my experiences and the collected evidence of other people with this sickenss. The aim is to push research in medicine on this particular phenomenon.
giovedì 3 dicembre 2015
lunedì 21 gennaio 2013
I ricercatori come i tifosi di calcio?
Credo che, prima di ogni altra
cosa, ad ispirare l’operato di un medico debba essere il buon senso. E da
malato credo che sia, invece, la cosa che troppo spesso ho visto mancare tra i
medici che ho avuto modo di sentire e consultare. Ultimo episodio, in ordine
di tempo, la presentazione di uno studio
(intitolato COSMO, con poca umiltà…) con il quale un gruppo di medici italiani
ha la pretesa di mettere a tacere definitivamente chiunque intenda approfondire
l’ipotesi di coinvolgimenti vascolari nella sclerosi multipla, patologia
neurologica a tutt’oggi non completamente spiegata nei meccanismi di insorgenza ed evoluzione. E’
opportuno ricordare che, dal 2007 in poi (data di pubblicazione dei primi studi
del prof. Zamboni a proposito di anomalie venose e SM) migliaia di medici nel
mondo si stanno occupando dell’argomento. Ad oggi vi è stata una notevole
produzione di studi, talvolta controversi, ma che mostrano l’evolversi delle
tecniche di indagine e della complessità delle osservazioni, lasciando intuire
che valga davvero la pena approfondire il legame tra anomalie vascolari e
sclerosi multipla.
Una parte di medici, invece, (spesso
neurologi) sembrano indispettiti dall’idea che ci possa essere un tassello
nuovo ed imprevisto nella difficile genesi della SM e, ormai da anni, sembrano
intenzionati ad opporsi con capriccio e livore a qualsiasi ipotesi di approfondimento.
Spesso, affrontando l’argomento CCSVI, ho avuto in risposta espressioni quali «non
credo…» o «non è possibile…». Espressioni che sembrano riguardare più la
religione che la scienza medica.
Su questi presupposti risulta
ancora più difficile aspettarsi attenzione e curiosità intorno a quanto mi accade
dopo le mie nuotate. Eppure, ad oggi, non esistono altre esperienze di una
regressione così clamorosa, immediata e ripetibile dei sintomi della sclerosi
multipla. Io continuo a raccogliere esperienze analoghe da parte di altri
malati che, nuotando, hanno gli stessi miei benefici. Purtroppo non raccolgo lo
stesso entusiasmo da parte del mondo della ricerca.
Ma, a quanto pare, la ricerca in
Italia sembra rispondere alle stesse regole delle tifoserie dei campi di
calcio: si sta da una parte o dall’altra per fanatismo…
lunedì 31 dicembre 2012
Buon anno
Oggi era una bella giornata in
tutta Italia e anche a La Maddalena il tempo era splendido. Così ho deciso di
fare l’ultima nuotata del 2012.
Sono stato in mare 40 minuti
percorrendo circa un chilometro. Ma la cosa più interessante è stata, dopo un
quarto d’ora, iniziare ad usare anche le gambe. E nuotare a rana. E muovere
braccia e gambe senza alcuna difficoltà. Oggi ho potuto recuperare alcuni
movimenti che temevo di aver perso definitivamente.
Negli ultimi mesi, infatti, ho
continuato a nuotare con regolarità ottenendo sempre un discreto beneficio
nella mezz’ora successiva al nuoto. Ma alcuni movimenti sembravano
irrimediabilmente persi. La mia sclerosi multipla sta progredendo, la disabilità
peggiora inesorabilmente e mi fa pensare che, nonostante la riabilitazione e le
cure sintomatiche e di controllo, la degenerazione proceda senza sosta.
Oggi, con mio grande stupore, ho
ripreso il controllo di alcune funzioni che non “rivedevo” da un po’ di tempo.
Ciò mi ha scatenato due emozioni
contrastanti: da un lato eccitazione per la dimostrazione che vi sono delle
capacità residue che possono essere reclutate e sono in grado di ripristinare
diverse funzioni, a cominciare dalla deambulazione (dopo il nuoto ho camminato
per 20 minuti…). Dall’altro lato avvilimento e frustrazione poiché da più di
due anni continuo a sperimentare la stessa cosa e a raccontarla a medici e
ricercatori ma non ottengo, se non in poche lodevoli eccezioni, l’attenzione
che ritengo debba avere un fenomeno simile.
Stasera ho deciso di lasciar
vincere il primo sentimento. Voglio augurarvi e augurarmi un nuovo anno capace
di rompere l’apatia della ricerca. Mi auguro di trovare sempre più medici
capaci di incuriosirsi di fronte a una novità che può cambiare la qualità della
vita di molte persone. Stasera voglio pensare solo a chi mi ha capito, chi ha
capito la differenza tra camminare e non camminare, chi ha capito che un’idea o
un’intuizione non vanno buttate via ma vanno coltivate, approfondite,
verificate e sviluppate.
Vorrei che il prossimo anno anziché
poche eccezioni, fossero più numerosi i professionisti disposti a impiegare il
proprio tempo e le proprie competenze nel tentativo di capire cosa mi succede e
cosa succede a tutti i miei colleghi “nuotatori per necessità”.
So che ci sono tanti
professionisti brillanti e responsabili, capaci di andare oltre i
protocolli farmacologici standardizzati,
che possono dare il loro contributo alla comprensione di quanto accade.
Io continuerò a nuotare e a
cercare una spiegazione a quanto mi accade. Continuerò perché non posso
fermarmi. Continuerò perché non posso fare altrimenti.
Buon anno.
Antonello
Spero che chi legge voglia farmi
gli auguri dando diffusione alla mia esperienza.
English Version
Antonello.
I hope that the reader wants to greet me diffusing my experience.
English Version
Today it was a good day in
Italy and in La Maddalena too: the weather was beautiful. So I decided to have my
last swim of the year 2012.
I swam about 40 minutes for 1
km circa. But the more interesting thing was, after a quarter of an hour, start
using my legs.
And swimming breaststroke.
And moving my arms and my legs without any difficulty.
Today I was able to recover
some of the movements that I was afraid of losing permanently.
Last months I conitnued to
swim regularly always getting a small
benefit for the next half hour swimming. But some of the movements seemed
hopelessly lost.
My sclerosis multlipa is
progressing, my disability is getting worse and makes me think that, despite
the rehabilitation and symptomatic and control treatments, degeneration proceeds
unabated.
Today, I regained the control
of some functions that I had not seen for a long time.
This got me sparked two
conflicting emotions: on the one hand, excitation for the demonstration that
there are residual capacities that can
be recruited and are able to recover several functions, starting with walking
(after swimming I walked for 20 minutes …). On the other hand desperation and
frustration, because for more than two years
I continue to experiment the same thing and tell it to the doctors and
researchers, but I do not get, if not a few honorable exceptions, the attention
that I think should have a similar phenomenon.
Tonight I decided to let the
first feeling win. Iwant to wish you and me, a year able to break the apathy of
the research.
I hope to find more and more
doctors able to be curious in the face of news that can change the quality of
life of many people.
Tonight I want to think only
those who understood me, who understood the difference between walking and not
walking, those who understood that an idea or an intuition should not be thrown
away, but should be coltivated, fostered in-depth, tested and developed.
I wish that next year were
more professionals willing to invest their time and their expertises in an
effort to understand what is happening to me and what happens to all my
colleagues "swimmers for necessity."
I know there are many
brilliant professionals able to go beyond the standard drug protocols, who can
make their contribution to the understanding of what is happening.
I will continue to swimming
and to seeking an explication for what happens to me. I will continue because I
can not stop. I will continue because I can not do otherwise.
Happy new year.
Antonello.
I hope that the reader wants to greet me diffusing my experience.
sabato 29 settembre 2012
Continua a nuotare
A questo link la puntata dedicata alla mia storia da "Voi siete qui", Su Radio 24 venerdì 28 settembre.
Per chi l'ha persa e chi volesse riascoltarla.
Voi siete qui - Continua a nuotare Radio24
Per chi l'ha persa e chi volesse riascoltarla.
Voi siete qui - Continua a nuotare Radio24
giovedì 27 settembre 2012
UDITE UDITE!
Venerdì 28 settembre alle ore 16 su Radio 24, Matteo Caccia racconta la mia
storia: il mare, il nuoto, la malattia… La sua trasmissione si intitola «Voi siete qui».
Non amo mettere in piazza la mia vita ma mi auguro che in questo modo qualcuno –finalmente-
mi ascolti e provi ad approfondire i motivi che, dopo una nuotata, mi portano a
sperimentare un clamoroso beneficio delle mie condizioni. Perché fra non camminare e camminare fa una bella
differenza. Vi ringrazio per la diffusione che vorrete dare al mio messaggio.
sabato 26 maggio 2012
Nuotare e tornare a camminare
E' un po' che non scrivo sul blog, ma non ho smesso di nuotare né, tantomeno, di credere nell'importanza della "sperimentazione" che propongo. Per tutto l'inverno e inizio primavera ho continuato ad avere il solito beneficio clamoroso dopo le mie nuotate. Ricominciare a camminare e riprendere il controllo del proprio corpo dopo anni di difficoltà estrema è un'esperienza incredibile. Mi auguro che, con l'arrivo della buona stagione, più persone si sentano invogliate a provare lo stesso esperimento e che alla mia si possano aggiungere altre esperienze analoghe. A breve potrò postare altre immagini delle prove più recenti. Chiedo a tutti coloro che leggeranno di dare massima visibilità alla mia testimonianza, al fine di trovare finalmente un gruppo di ricerca che approfondisca questo fenomeno.
E' troppo clamoroso il beneficio per abbandonare l'idea di cercare il modo di renderlo stabile e duraturo.
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sabato 17 marzo 2012
15 marzo: video del "miracolo"
La cosa più estenuante per me sta diventando vivere questa malattia sperimentando la sua soluzione e vedendola poi svanire dopo mezz'ora o poco più.
Sperimentare la regressione rinvigorisce la speranza in un futuro più lieve.
Ma vederla andare via...
Sperimentare la regressione rinvigorisce la speranza in un futuro più lieve.
Ma vederla andare via...
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